Scanno è un borgo di montagna, compreso tra 950 e 2550 m di altitudine, situato all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo in provincia dell’Aquila.
Una località caratteristica per il suo ambiente, per la sua cultura, per i suoi costumi tradizionali e per le sue tradizioni.
L’artigianato tipico locale di Scanno si basa sulla lavorazione al tombolo famosa per originalità e qualità del manufatto soprattutto nella tecnica del merletto a tombolo, sull’arte orafa in cui i maestri orafi eccellono per la realizzazione di ciondoli, tabacchiere e porta profumi, bamboline in oro o in argento con la fedele riproduzione del costume locale, sulla tintoria e sulla lavorazione della lana.
Il borgo si trova incastonato in un ambiente caratterizzato da montagne, foreste e riserve naturali tra cui l’invaso naturale di origine morenica denominato lago di Pantaniello, posto ad un’altitudine di 1818 m, e quello delle Gole del Sagittario, un canyon tra rupi calcaree, oggi Oasi del WWF, al cui interno vive la fauna tipica del parco come l’orso marsicano, il camoscio, il cervo, il lupo, il falco pellegrino e quello di palude.
Il Parco Nazionale dell’Abruzzo in cui si trova incastonato Scanno è caratterizzato da montagne in cui si alternano vette tondeggianti, tipiche dell’Appennino, a pendii dirupati dal tipico aspetto alpino, da diversi torrenti che confluiscono sul fiume Sangro che lo attraversa, da due bacini lacustri di cui uno, il lago artificiale di Barrea, è alimentato dal fiume Sangro e l’altro, il lago Vivo, che invece è di origine naturale, da pittoresche cascate e pozze d’acqua, da profonde gole, come quella della Foce di Barrea lunga circa cinque chilometri di lunghezza su cui scorre il fiume Sangro.
Gli ampi altipiani, come la distesa di Pescasseroli, e la riserva integrale sulle catene montuose della Camosciara e delle contigue Val di Rose e Valle Iannanghera diventano ambienti particolari di bellezza e di culto per la natura protetta. Qui è possibile osservare il Camoscio d’Abruzzo, l’Orso bruno marsicano, il lupo appenninico, i cervi e caprioli, varie specie di Mustelidi (martora, faina, ecc.), il rarissimo gatto selvatico, l’Aquila reale.
Borgo di antiche tradizioni popolari, incantevole per i suoi paesaggi, per gli ornamenti fioriti che arredano i balconi in ferro battuto e le scalinate davanti le case, per le usanze e per la sua tipica gastronomia (sagne e fagioli, maccheroni alla chitarra, cazzelliti con le foglie, piatti con carni di agnello o di maiale).
Il suo centro storico è formato di viuzze in pietra che si arrampicano all’interno del borgo, da portali e balconi scolpiti che fanno da ornamento alle case, da corti all’interno dei palazzi, dai rosoni e mascheroni e da innumerevoli piccole botteghe artigianali.
Tra le Chiese sono da visitare a Scanno:
– la Chiesa di Santa Maria della Valle che si trova sulla piazza principale al centro del flusso turistico all’interno del borgo. La sua costruzione risale al 1568 e si presenta con facciata in stile rinascimentale, l’interno suddiviso in tre navate, due acquasantiere del sec. XVIII scolpite dagli statuari Nicodemo Mancini e Loreto Cicco di Percostanzo, un bellissimo altare maggiore, con marmi policromi, costruito nel 1732 su disegno di Panfilo Ranalli di Pescocostanzo, un pulpito e quattro confessionali in legno scolpiti nel 1766 da Ferdinando Mosca di Pescocostanzo, un deposito in marmo del 1765 posto a destra della porta centrale in cui sono collocate le ossa di San Costanzo, un fonte battesimale ligneo (sec. XVI-XVII), due tele del sec. XVII raffiguranti il primo San Giovanni Evangelista e l’altro la Madonna del Rosario.
– la Chiesa di Sant’Eustachio, demolita nel 1693 e ricostruita nel 1712 sul punto più alto del borgo, interessante per le linee architettoniche e per le decorazioni barocche, è intitolata al Patrono del Borgo e alla Madonna di Loreto. Nell’interno è collocata la statua della Madonna con il volto bruno (sec. XV), la statua lignea di S. Eustachio scolpita nel 1715 da Giovanni Manzoli di Brittoli, da un organo a mantice installato tra il 1698 ed il 1712.
– la Chiesa di San Rocco detta anche Madonna del Carmine è collocata al di sopra del muraglione che delimita la piazza di San Rocco a cui si accede attraverso un atrio coperto da tre voltine a crociera sopra le quali è collocata una cantoria lignea con organo datato 1763, realizzazione Pasquale Moscato. La facciata si sviluppa su tre livelli divisi da due cornici. All’interno, sopra l’altare maggiore troneggia la Madonna del Carmine, ai lati due strutture lignee, un pulpito ed un confessionale, che si fanno risalire al ‘700.
– la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, in piazza San Rocco costruita intorno ai primi del 1400 al cui interno si trova un bellissimo affresco della Madonna in trono con bambino datato e firmato DE CIOLLIS A.D. 1418.
– la Chiesa del Purgatorio, detta anche delle Anime Sante, costruita nel 1720. Sconsacrata dal 1792 fu adibita prima a teatro pubblico e poi a mostre, sala di riunione e centro di varie manifestazioni.
– la Chiesa di Sant’Antonio di Padova eretta nel 1590. L’interno è ad una navata con decorazioni di stucchi ed ori. Di stucco sono le colonne binate che fiancheggiano i sei altari laterali e le dodici statue delle Virtù. Nel soffitto vi sono tre affreschi di G.B. Gamba del secolo XVIII raffiguranti il transito del patriarca di Assisi, S. Antonio e S. Bonaventura che si cibano del Pane Celeste per mano Angelica, sotto i cenni della SS. Trinità.
Di fronte alla Chiesa del Purgatorio si può ammirare la Fontana Sarracco (sec. XVI e XVIII) composta da due corpi ad arco uno adibito ad abbeveratoio per animali, l’altro, con quattro mascheroni ed un piano d’appoggio molto alto per consentire alle donne di collocare facilmente in testa le conche appena riempite di acqua. La tradizione attribuisce ai quattro mascheroni i seguenti appellativi: Re, Regina, Zoccolante, Cappuccino.
Non lontano dalla Chiesa del Purgatorio in via Calata S. Antonio si trova il Museo della Lana collocato all’interno di un edificio costruito nel 1901 ed originariamente destinato a mattatoio. Il museo raccoglie la documentazione storica della cultura pastorale e della lavorazione della lana della popolazione di Scanno e della Valle del Sagittario.
Sulla via Silla, a destra, vi è la Chiesa di San Giovanni Battista, sede dell’attuale Museo dell’arte sacra.
Tra i palazzi sono da ammirare il seicentesco Palazzo Tanturri de Horatio, il Palazzo Mosca (sec. XV) con un bel portale barocco ed un magnifico cornicione con trionfo di putti, il Palazzo di Rienzo (sec. XIX) al cui interno si trovano opere e documenti di Scanno, una raccolta di monete e residui di scavo, un piatto di ceramica del XVIII sec., il quadro di Teofilo Patini, le Orfanelle, il Palazzo Serafini (sec. XVII).
Non molto distante si possono ammirare l’Eremo di San Domenico, luogo di pellegrinaggio, posto sulla riva dell’omonimo lago, e le gole del Sagittario.
Da gustare i seguenti piatti tipici di Scanno: Agnello con i peperoni, Sagne e Fagioli, Maccheroni alla Chitarra, Cazzelliti con le foglie, Cannelloni all’abruzzese, la Pastuccia, i Cavatielli all’uso di Teramo, Polenta e fagioli, Coniglio con le lumache, Polenta all’abruzzese, Cozze allo Zafferano, Fettuccine all’abruzzese, Ravioli abruzzesi, Zuppa di lenticchie, Sfogliata di mele, Sfogliatelle, Torrone ai fichi secchi, Amaretti e Pan dell’Orso..
Feste tradizionali nel calendario di Scanno sono: la rievocazione storica di Ju Catenacce che si svolge il 14 agosto, la festa di S. Domenico con la tradizione dei serpari che si celebra il 1° maggio, la festa di Sant’Eustachio che si svolge il 20 settembre.
Per info:
Associazione Borghi d’Italia: info@borghipiùbelliditalia.it
Comune di Scanno: tel. 0864 74545
Sito Web www.comune.scanno.aq.it
Associazione Pro Loco Scanno: tel.0863 910622