Il premio Wolf, l’ambito riconoscimento che la fondazione Wolf assegna annualmente, a partire dal 1978, a scienziati che si sono particolarmente distinti in scoperte o iniziative umanitarie di valore mondiale nelle categorie dell’Agraria, delle Arti, della Chimica, della Fisica, della Matematica e della Medicina è stato assegnato quest’anno per la Chimica a due donne Carolyn Ruth Bertozzi e Bonnie Lynn Bassler che ne condividono il premio con Benjamin Cravatt.
Carolyn Ruth Bertozzi, biologa chimica americana della Stanford University e dell’Howard Hughes Medical Institute, socia straniera dell’Accademia dei Lincei, s’è contraddistinta per aver sviluppato tecnologie innovative per la ricerca biologica e lo sviluppo terapeutico. In particolare i suoi studi e le sue scoperte hanno dato avvio alla cosiddetta chimica biorigonale capace di modificare chimicamente le molecole all’interno dei sistemi viventi senza interferire con i processi in atto.
Le più recenti applicazioni di questa sua ricerca sono state adattate a malattie come il cancro, infiammazione, tubercolosi e più recentemente il Covid-19.
Bonnie Lynn Bassler, biologa molecolare americana dell’Università di Pinceton, ha sviluppato ricerche sui meccanismi molecolari che i batteri utilizzano per la comunicazione intercelleulare nota come quorum sensing contribuendo all’idea che l’interruzione della segnalazione chimica possa essere utilizzata come terapia antimicrobica.
Benjamin Cravatt, biologo dello Scripps Research in California, Institute for Chemical Biology, è considerato uno degli inventori della cosiddetta proteomica chimica, un insieme di tecniche che permette di rivelare cosa fanno le proteine all’interno delle cellule e identificare nuovi bersagli farmacologici.
L’ultima donna a vincere il premio Wolf per la Chimica è stata la chimica e cristallografa israeliana Ada Yonath nel 2006-2007 esattamente 15 anni fa.