Il boss, capomafia di Castelvetrano (TP), Matteo Messina Denaro è stato arrestato dai Carabinieri del Ros all’interno della clinica privata La Maddalena di Palermo dove, da circa un anno, era ricoverato in day ospital, sotto il falso nome di Andrea Bonafede, per essere sottoposto a chemioterapia.
A darne la notizia è stata l’agenzia di stampa Agi su informazioni del generale di divisione Pasquale Angelosanto, comandante dei Ros che afferma in una nota “oggi 16 gennaio 2023 i Carabinieri del Ros, del Gis e dei comandi territoriali della Regione Sicilia nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo hanno tratto in arresto il latitante Matteo Messina Denaro all’interno di una struttura sanitaria a Palermo dove si era recato per sottoporsi a terapie cliniche”.
Le indagini che hanno portato all’arresto, dopo 30 anni di latitanza, del boss, sono stati coordinati dal Procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.
Congratulazioni e parole di soddisfazione sono state espresse dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal Presidente del Consiglio Georgia Meloni e dal Ministro dell’interno Matteo Piantedosi.
Per la cronaca il boss Matteo Messina Denaro, figlio del vecchio capomafia di Castelvetrano (TP) Ciccio Messina Denaro, storico alleato di Totò Riina, è stato artefice di numerosi attentati tra cui le stragi nel 1992 di Capaci ed in via D’Amelio in cui persero la vita i giudici Falcone e Borsellino, gli attentati del 1993 a Roma, Firenze e Milano, e l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo.
Dopo il blitz in clinica il boss è stato portato prima nella caserma di San Lorenzo e poi nell’aeroporto di Boccadifalco per essere trasferito in una struttura carceraria di massima sicurezza.
Durante il blitz si è proceduto anche ad arrestare, per favoreggiamento, Giovanni Luppino di Campobello di Mazara (TP).