Lo scorso 29 maggio 2023, nella sala Clementina del palazzo Apostolico, Papa Francesco ha consegnato al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella il Premio Internazionale Paolo VI 2023 con questa motivazione:
“L’Istituto Paolo VI intende riconoscere il modo esemplare in cui il Premiato ha interpretato l’attività politica e ha assolto, come servizio al bene comune, le responsabilità istituzionali cui è stato chiamato: un impegno che trova le sue radici nella tradizione culturale, spirituale e politica rappresentata dal pensiero e dall’azione di Giovanni Battista Montini. Questi, pur essendo stato investito di responsabilità universali, è stato un grande italiano, convinto che il cattolicesimo e la democrazia rappresentino un binomio imprescindibile per il bene del Paese. Lo ha mostrato negli anni del fascismo, quando educò le giovani generazioni cattoliche ai valori democratici e a un esercizio responsabile della libertà. Anche successivamente, nell’Italia repubblicana, ha rappresentato una figura di grande rilievo per la costruzione e il consolidamento della democrazia.
Il Presidente Sergio Mattarella, nell’esercizio delle altissime prerogative che l’ordinamento dello Stato gli attribuisce, si è ispirato ai valori che hanno avuto in Giovanni Battista Montini uno dei maggiori riferimenti nel Novecento. Ha così ricordato instancabilmente agli italiani la necessità di sentirsi popolo, privilegiando sempre le ragioni dell’unità e della concordia rispetto alle istanze divisive della politica. Nello stesso tempo, in sintonia con la visione di Paolo VI e con il suo impegno a favore della pace e della cooperazione tra i popoli, il Presidente Mattarella ha invitato costantemente ad allargare lo sguardo all’orizzonte europeo e mondiale. In questo modo ha messo in risalto un aspetto fondamentale della concezione montiniana della politica, così espressa da Paolo VI nel 1971: «prendere sul serio la politica nei suoi diversi livelli… significa affermare il dovere dell’uomo, di ogni uomo, di riconoscere la realtà concreta e il valore della libertà di scelta che gli è offerta per cercare di realizzare insieme il bene della città, della nazione, dell’umanità» (Octogesima adveniens, n. 46).”
Papa Francesco nel suo discorso di consegna del Premio a Mattarella ne ha sottolineato “la sua dedizione al bene comune in un impegno politico ispirato ai valori cristiani e rigoroso nel servizio delle istituzioni civili”, ed il suo agire mirato a valorizzare il rispetto degli altri prima delle proprie aspettative, dando riconoscenza a quanti, giovani e meno giovani, che lo vedono come “maestro, un maestro semplice, e soprattutto un testimone coerente e garbato di servizio e di responsabilità”.
Diversi sono stati poi i riferimenti sociali per la legalità riferendosi all’attentato del fratello del presidente Piersanti Mattarella e alle vittime della strage di Capaci, e per il senso di responsabilità e lo spirito di servizio che sono alla base della costruzione della vita sociale riferendosi alla tragedia di Aldo Moro.
Mattarella, grato e commosso del Premio, ha annunciato di voler devolvere la somma collegata al Premio alla Comunità Giovanni XXIII nata in Romagna e danneggiata dalla recente alluvione.