Sobrietà, pace, commozione, dignità umana e fratellanza tra i popoli sono i sentimenti ed i desideri che sono emersi nella simpatica cerimonia di apertura con cui si è dato il via ai XIII Giochi Paralimpici invernali di Pechino 2022.
La lanterna cinese in mano ai bambini diventa, in un momento di preoccupazione per la guerra in Ucraina, simbolo di liberazione, di speranza e di pace ad una guerra che in Europa si pensava aver definitivamente allontanato dopo l’esperienza funesta della seconda guerra mondiale.
Lunghi applausi del pubblico sono stati tributati alla rappresentativa ucraina durante la sfilata.
Andrew Parsons, presidente del comitato paralimpico, nel suo discorso di apertura dei giochi ha così declamato “Stasera voglio e devo lanciare un messaggio di pace, sono a capo di una Fondazione per cui l’inclusione è un caposaldo, sono inorridito su quanto sta succedendo nel mondo in questo momento, il ventunesimo secolo è il secolo del dialogo e non odio”. Continua il suo discorso evidenziando che “la tregua olimpica è adottata per consenso da tutta l’assemblea delle Nazioni unite e va rispettata, non violata”. L’Ipc (Comitato paralimpico Invernale), continua Parsons “auspica un mondo più libero dall’odio, dall’ignoranza e dai conflitti. Qui 46 paesi si affronteranno ma non uno contro l’altro. Noi paralimpici sappiamo che un avversario non deve essere un nemico e che uniti possiamo ottenere molto di più”. Conclude il suo discorso urlando la parola “pace” e chiedendo “al mondo di unirsi, come fanno gli atleti, perché il mondo deve essere un luogo di condivisione e unione, non di divisione”.
L’Italia essendo il paese ospitante delle prossime paralimpiadi ha sfilato in penultima posizione esattamente prima della Cina. Porta bandiera della delegazione Azzurra, formata da 29 atleti e tre guide, è stato Giacomo Bertagnoli.
Non hanno partecipato alla sfilata le delegazioni degli atleti russi e bielorussi.
Complessivamente hanno preso parte alla sfilata dentro lo stadio “Nido d’Uccello” di Pechino 564 atleti in rappresentanza di 46 Comitati paralimpici nazionali provenienti da tutto il mondo comprese le tre nazioni debuttanti Israele, Porto Rico e Azerbaigian.