Il confronto tra diversi ambiti come affari e lavoro, istruzione e formazione, ambiente, sicurezza, tempo libero e turismo rilevati dal quotidiano Italia Oggi e dall’Università La Sapienza di Roma in collaborazione con Cattolica Assicurazione registra per ciascuna provincia italiana un indice di vivibilità.
Indice che nel suo insieme traccia, in termini qualitativi, il benessere delle singole province. Benessere che diviene la risultanza sia di dati reali come ad esempio il numero di reati denunciati, il numero dei delitti consumati, il numero degli occupati, il numero di presenza dei turisti, ecc. e sia di percezioni individuali come ad esempio la condizione abitativa, la percezione di pericolosità sociale percepita, la conciliabilità tra lavoro e vita privata, la qualità dell’ambiente, la formazione, ecc.
Dall’analisi dei dati rilevati è stata sviluppata una graduatoria che oltre ad indicare il valore complessivo di posizione per ciascuna provincia italiana viene definito il grado di vivibilità reale e percepito da ciascuna provincia in termini di qualità di vita e di sua accettabilità da parte della singola comunità provinciale.
Dalla classifica risulta prima la Provincia di Parma mentre ultima la Provincia di Crotone.
Complessivamente delle 107 province ben 63 hanno un buon indice di accettabilità di qualità di vita mentre 44 province presentano un indice di accettabilità scarso o insufficiente.
Altro dato che emerge è che la qualità della vita è migliore al Nord ed al Centro Italia mentre è peggiore al Sud Italia.
Delle province siciliane con l’eccezione di Ragusa che attualmente si trova nella 64 esima posizione, nella precedente indagine del 2020 era a 100, tutte le altre sono collocate tra la 92 esima posizione e la quartultima che è Siracusa posta a 104.