E’ uno dei piatti rustici del Carnevale Barbaricino. La Barbagia, zona montuosa della Sardegna centrale, si estende su un’area che va dal Supramonte e dal nuorese fino a Bitti e comprende il massiccio del Gennargentu e dell’Ogliastra.
Qui sono tipiche le tradizioni carnevalesche caratterizzate da Mamutones e Issohadores tipiche maschere di personaggi inquietanti grotteschi che durante il Carnevale di Mamoiada portano scompiglio tra la folla, o dai Sos Thurpos (gli storpi) nel Carnevale di Orotelli, o dai Merdùles (contadini) del Carnevale di Ottana, o dalle Mascaras Limpas del carnevale di Fonni.
Tutti personaggi che, pur con identità diverse, si ritrovano uniti all’interno di una comune tradizione carnevalesca e gastronomica che trova nelle fave con il lardo (fa cun ladru) il piatto tipico del Carnevale Barbaricino.
Si tratta questo di un piatto povero, molto gustoso, a base di carne di maiale, fave e verdure che viene cucinato dalle famiglie il giovedì grasso e servito nelle sagre durante la festa del Carnevale insieme ad un robusto bicchiere di vino rosso.
Questo piatto viene preparato mettendo inizialmente in ammollo in acqua fredda, per un paio di giorni, le fave secche.
Le fave, così preparate, vengono messi a cuocere unitamente a diversi ritagli di carne di maiale come la pancetta, coste, testa e naturalmente lardo, all’interno di una pentola piena di acqua.
A metà cottura vengono aggiunte le verdure (cavolo verza “a spicchi”, sedano, carote, cipolla, pomodori secchi, finocchietto selvatico, salvia, prezzemolo, menta, basilico e se gradito l’aglio tritato), il sale q.b., qualche peperoncino e formaggio pecorino per condire.
Viene servito normalmente con crostini di pane o pane carasau.
C’e un proverbio tipico del luogo che così recita: “Zente cun zente e fae cun lardu” che in italiano significa “Gente con gente, e fava con lardo”.