Dopo Navalny, un altro prigioniero politico, condannato a 3 anni per diffamazione del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, Igor Lednik, ex membro del Partito socialdemocratico bielorusso, è morto in carcere all’età di 64 anni.
La sua detenzione iniziata nel 2022, aveva comportato un aggravamento dello stato di salute del giornalista attivista che soffriva di problemi cardiaci e dei postumi di un intervento al tratto gastrointestinale, situazione che le organizzazioni bielorusse per i diritti umani avevano apertamente denunciato denunciato.
La sua morte avvenuta nel febbraio 2024, ma non si conosce la data precisa del decesso, diventa così l’ennesima crudeltà di un regime che non tollera alcuna forma di critica. Secondo l’Ong Viasna i politici che attualmente si trovano in carcere ammontano a più di 1.400.
Sempre secondo l’Ong Viasna, nel mese di gennaio 2024, è deceduto nelle carceri bielorusse un altro prigioniero politico Vadzim Khrasko.
Alla morte di Igor Lednik la leader dell’opposizione bielorussa a Lukashenko, Svetlana Tikhanovskaya, ha scritto su X “Ho il cuore spezzato per la morte del prigioniero politico Ihar Lednik, uno dei leader dei socialdemocratici bielorussi e un instancabile combattente per la libertà. Questa morte è un tragico simbolo della brutalità del regime di Lukashenko. Deve essere ritenuto responsabile di ogni morte, di ogni eroe perduto”.