L’indagine sulla qualità della vita, giunta quest’anno alla sua 32esima edizione, viene annualmente elaborata e pubblicata da Il Sole 24 Ore per fornire l’immagine reale del grado di vivibilità della popolazione nelle province italiane.
L’analisi si basa su 90 indicatori appartenenti a sei ben precise aree tematiche mirate a scandagliare su ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero.
Si tratta di una mappatura territoriale per esaminare il benessere o il malessere della popolazione residente nelle varie province in termini di benessere socio-economico e di qualità di servizi offerti nei vari campi come il tempo libero, la sanità, la cultura, l’integrazione sociale, l’area educativa, la formazione, il lavoro, l’abitazione, ecc.
Una indagine più particolare rispetto a quella svolta negli anni passati perché non si limita a misurare il benessere o il malessere della popolazione, ma fornisce una nuova indicazione su quella che possiamo definire di tipo reattivo su come ciascuno ha saputo affrontare la preoccupazione sulla salute nel corso della pandemia e sul disagio materiale attraversato nel 2020 nei rapporti interni all’organizzazione familiare ma anche nei rapporti con gli altri, per il lavoro, per il reddito conseguito e per le prospettive future sue e soprattutto per i figli.
Indagine che diviene oggi, nel periodo di avvio della progettualità del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) una vera cartina di tornasole sulla capacità dei governi locali non solo di proporre e realizzare le linee attuative del piano ma di formulare una progettualità che sia al tempo stesso fattibile e credibile e strutturalmente valida in termini di benefici di lungo periodo.
I risultati ancora una volta mettono in evidenza le due velocità dell’Italia quella del Nord capace di dare fiducia, servizi e risposte univoche ai giovani, ai lavoratori, alle famiglie, ai diseredati, quella del Sud che viceversa risulta molto lenta nelle risposte, molto vulnerabile nell’ambiente, poco efficiente nei servizi, incapace di fornire opportunità lavorative per i giovani.
Questa è la classifica delle province italiane:
1. Trieste (Friuli Venezia Giulia)
2. Milano (Lombardia)
3. Trento (Trentino Alto Adige)
4. Aosta (Valle D’Aosta)
5. Bolzano (Trentino Alto Adige)
6. Bologna (Emilia Romagna)
7. Pordenone (Friuli Venezia Giulia)
8. Verona (Veneto)
9. Udine (Friuli Venezia Giulia)
10. Treviso (Veneto)
11. Firenze (Toscana)
12. Parma (Emilia Romagna)
13. Roma (Lazio)
14. Monza-Brianza (Lombardia)
15. Siena (Toscana)
16. Venezia (Veneto)
17. Como (Lombardia)
18. Belluno (Veneto)
19. Reggio Emilia (Emilia Romagna)
20. Cagliari (Sardegna)
21. Brescia (Lombardia)
22. Pisa (Toscana)
23. Gorizia (Friuli Venezia Giulia)
24. Modena (Emilia Romagna)
25. Lecco (Lombardia)
26. Genova (Liguria)
27. Ravenna (Emilia Romagna)
28. Vicenza (Veneto)
29. Sondrio (Lombardia)
30. Ancona (Marche)
31. Torino (Piemonte)
32. Novara (Piemonte)
33. Padova (Veneto)
34. Cuneo (Piemonte)
35. Ascoli Piceno (Marche)
36. Varese (Lomardia)
37. Cremona (Lombardia)
38. Piacenza (Emilia Romagna)
39. Bergamo (Lombardia)
40. Forlì-Cesena (Emilia Romagna)
41. Arezzo (Toscana)
42. La Spezia (Liguiria)
43. Rimini (Emilia Romagna)
44. Savona (Liguria)
45. Ferrara (Emilia Romagna)
46. Terni (Umbria)
47. Mantova (Lombardia)
48. Vercelli (Piemonte)
49. Pescara (Abruzzo)
50. Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte)
51. Macerata (Marche)
52. Perugia (Umbria)
53. Grosseto (Toscana)
54. Prato (Toscana)
55. Livorno (Toscana)
56. Pesaro-Urbino (Marche)
57. Lodi (Lombardia)
58. Lucca (Toscana)
59. Biella (Piemonte)
60. Pavia (Lombardia)
61. Rovigo (Veneto)
62. L’Aquila (Abruzzo)
63. Chieti (Abruzzo)
64. Sassari (Sardegna)
65. Asti (Piemonte
66. Nuoro (Sardegna)
67. Oristano (Sardegna)
68. Teramo (Abruzzo)
69. Fermo (Marche)
70. Alessandria (Piemonte)
71. Bari (Puglia)
72. Massa-Carrara (Toscana)
73. Pistoia (Toscana)
74. Matera (Basilicata)
75. Rieti (Lazio)
76. Sud Sardegna (Sardegna)
77. Imperia (Liguria)
78. Viterbo (Lazio)
79. Lecce (Puglia)
80. Campobasso (Molise)
81. Isernia (Molise)
82. Frosinone (Lazio)
83. Latina (Lazio)
84. Agrigento (Sicilia)
85. Potenza (Basilicata)
86. Benevento (Campania)
87. Ragusa (Sicilia)
88. Cosenza (Calabria)
89. Salerno (Campania)
90. Napoli (Campania)
91. Brindisi (Puglia)
92. Enna (Sicilia)
93. Avellino (Campania)
94. Barletta-Andria-Trani (Puglia)
95. Palermo (Sicilia)
96. Catanzaro (Calabria)
97. Messina (Sicilia)
98. Siracusa (Sicilia)
99. Taranto (Puglia)
100. Caserta (Campania)
101. Reggio Calabria (Calabria)
102. Catania (Sicilia)
103. Caltanissetta (Sicilia)
104. Vibo Valentia (Calabria)
105. Trapani (Sicilia)
106. Foggia (Puglia)
107. Crotone (Calabria)