A Milano sono state programmate ben 7 sfilate, 16 presentazioni, 9 appuntamenti e 17 eventi, a Firenze sono stati presenti 1.230 marchi, di cui 568 esteri (46%) e 662 nazionali (54 %), è stata creata una superficie espositiva di 60.000 metri quadrati, è stata prevista una presenza di 36 mila visitatori e di 25 mila compratori, dei quali 9.200 provenienti dall’estero ed un valore stimato di oltre 9,4 miliardi di euro con una moderata crescita dell’1,5% del fatturato come dalle stime dal Centro Studi di Confindustria Moda.
Questi sono in sintesi i dati dei due eventi che si sono svolti nelle due città italiane dall’11 al 14 gennaio e che a livello mondiale rappresentano la più importante vetrina internazionale della Moda Uomo.
Un asse, quello di Milano-Firenze, che, oltre a rappresentare il fiore all’occhiello del Made in Italy, costituisce a livello mondiale l’evento più importante al mondo della Moda Uomo, più di Parigi e più di Londra e New York.
Le tendenze che si sono manifestate nella lunga kermesse milanese e fiorentina riguardano i tessuti tecnici che risultano più perfezionati, i colori molto accesi e variegati ed i dettagli luxury.
Le linee e lo stile dell’abbigliamento, compreso quello delle giacche e dei completi di tipo sartoriale, pur mantenendo il carattere della preziosità sia dei materiali che della manifattura, sono orientati verso una rilettura della linea sportiva sempre più raffinata con sfumature cromatiche morbide dal cammello alla panna, mentre gli accessori, dalle sneakers (scarpe) agli zaini, pur mantenendo un’attenzione verso il passato si muovono verso un modello di tipo neoclassico con tonalità allegre e vivaci arricchiti da dettagli abbastanza raffinati.
Nel complesso il guardaroba diventa un mix per lo più costruito con tessuti di lana, cachemire, velluto per lo più a coste e nylon lavorati con eleganza e sobrietà.
Lo stile vario ed i volumi grafici caratterizzano le nuove tendenze dei capi dalle giacche ai cappotti, ai giubbotti, ai pantaloni.