Venerdì 1° marzo 2024 sono stati celebrati i funerali del dissidente russo Alexei Navalny deceduto in carcere, nella colonia penale IK-30, il 16 febbraio 2024 all’età di 47 anni.
Al rito religioso ortodosso svoltosi nella Chiesa dell’Icona della madre di Dio nel quartiere Maryino nel sud-est di Mosca, hanno preso parte migliaia di persone che, chi con un fiore e chi con un pensiero espresso in un biglietto o semplicemente con un bacio, hanno reso omaggio, nonostante i divieti della polizia, alla cerimonia funebre che si è conclusa con le note musicali dell’orchestra mentre intonava la colonna sonora della scena finale del film Terminator 2.
Diversi sono stati i diplomatici stranieri e gli ambasciatori di Germania, Francia, Stati Uniti e dell’Ue in Russia che, nonostante gli sia stato vietato l’ingresso in Chiesa, hanno atteso fuori per dare l’ultimo saluto al dissidente russo oppositore di Putin. Terminata la cerimonia l’incaricato d’affari italiano Pietro Sferra Carini ha lanciato un fiore sull’auto funebre.
La salma è stata tumulata nel cimitero Borisovskoe in presenza di pochi intimi tra cui la madre Lyudmila e il padre Anatoly, al suono delle note di My Way, il brano di Frank Sinatra.
La presenza numerosa dei simpatizzanti seguaci di Navalny, che fino alla morte ha fatto e continua a fare paura a Putin, ha mobilitato la polizia che ha isolato, con recinzioni metalliche, l’intero quartiere ed installato diverse telecamere di sorveglianza per paura di eventuali sommovimenti di estremisti terroristici.
Nonostante tutto dalla folla unanime è stato lanciato il grido di “Russia libera” e quello di “una Russia senza Putin”.
Per la cronaca, come riferisce l’ong Ovd-info, n. 128 persone sono state fermate dalla polizia in 19 città della Russia tra cui un dirigente locale del partito progressista Yabloko, Andrei Morev, che è stato fermato in metropolitana mentre rientrava dai funerali.
