Giovedì 6 ottobre 2022 l’Accademia di Svezia ha scelto, tra diversi favoriti come Salman Rushdie e Michel Houellebecq, la scrittrice francese Annie Ernaux “per il coraggio e l’acutezza clinica con cui scopre le radici, gli estraniamenti e i freni collettivi della memoria personale”.
Una scrittrice che ha nel suo curriculum diversi premi di Francia come il Prix Marguerite Duras, il Prix François Mauriac, il Prix de la langue française ed italiano come il Premio Strega europeo nel 2016. Altri premi che le sono stati attribuiti sono il premio Margherite Yourcenar alla carriera nel 2017 e il Premio Hemingway per la letteratura nel 2018.
Dal punto di vista statistico il Nobel per la letteratura assegnato alla scrittrice francese Ernaux rappresenta, su un totale di 118 premiati per la letteratura, la diciasettesima donna a ricevere l’ambito riconoscimento.
Annie Ernaux, nata a Lillebonne in Normandia il 1° settembre 1940, è una scrittrice francese proveniente, dal punto di vista sociale, da una famiglia di modeste condizioni.
Il contesto sociale delle sue origini familiari ed il successivo inserimento nel ceto borghese ma anche le vicissitudini del suo matrimonio, da cui sono nati due figli, finito dopo 17 anni, hanno profondamente contribuito alla sua scrittura ed al suo impegno sociale e politico.
Le sue opere che non possono essere classificate né come autobiografia né tanto meno come romanzo, raccontano tutte eventi della sua vita e fanno del suo vissuto sociale la descrizione di un “io” che trascende il livello personale per assurgere a coscienza collettiva da cui il fatto personale viene incluso ed integrato.
L’allontanamento dalle categorie tradizionali della letteratura diventa così l’elemento che maggiormente connota il senso innovativo della sua opera.
Come scrittrice ha esordito nel 1974 con il romanzo “Les armoires vides” (Gli amanti vuoti) ma il vero successo le arriva solo nel 1983 con il suo quarto libro “La place” (Il posto), con cui ha vinto il premio Renaudot.
Tra le opere della Ernaux pubblicatei in italiano vi sono anche “La donna gelata” (1981), “L’altra figlia” (2011), “L’evento” (2000) da cui è stato tratto il film che nel 2021 ha vinto il Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia, “Guarda le luci, amore mio” (2014), “Una donna” (2018), “Gli anni” (2015) con cui ha vinto il Premio Strega Europeo nel 2016, “Memoria di ragazza” (2017), “Il Posto” (2014), “Passione semplice” (2013).