Ad annunciare la scelta è stato sui social il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, dopo le varie audizioni presentate alla Giuria, presieduta da Silvia Calandrelli, da parte delle dieci città finaliste. Queste audizioni, di trenta minuti ciascuna, sono state tenute in video conferenza, dai singoli rappresentanti delle seguenti dieci citta finaliste: Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Mesagne (BR), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA), Viareggio (LU) e Vicenza.
Il titolo, come da regolamento dura un anno e prevede un finanziamento pubblico di un milione di euro.
Il Sindaco di Pesaro Matteo Ricci, dopo l’annuncio ha espresso la volontà di dedicare la vittoria alla città ucraina di Kharkiv, martoriata dalla guerra. Gesto condiviso dal Ministro della cultura Dario Franceschini che lo ha considerato “molto simbolico e molto forte”.
Il progetto dal titolo “La natura della cultura” presentato da Pesaro, città di Gioachino Rossini, si articola in 5 sezioni che declinano il rapporto tra arte, cultura e tecnologia.
Nella prima sezione viene esaltata “la natura mobile della cultura” la “Bicipolitana” che prevede l’installazione di apparecchiature sonore mobili in città e la trasformazione di alcune stanze di strutture ricettive in residenze artistiche. In questa sezione è previsto anche il progetto “Danzando memorie sul mare” che prevede la riscoperta di archivi sonori di tradizioni perdute.
Nella seconda sezione si mira a ribaltare il rapporto tra centro e periferia attraverso una sorta di atlante delle emozioni in cui vengono raccolte e trasformate in fumetti le storie dei cittadini nei luoghi di Pesaro. Con il progetto “Now you see me” invece si metteranno in evidenza quei luoghi ed architetture civiche divenute invisibili allo sguardo. Altro progetto è dedicato al rapporto con l’altro attraverso il materiale ricavato dalle sim card dei migranti.
Nella terza sezione è previsto il recupero di Villa Marina che dovrebbe rinascere come centro culturale antirazzista. Nel progetto rientrano anche i 13 quartieri della città in cui saranno ospitate altrettanto residenze artistiche e nei Magazzini Rossini che apriranno alla città consentendo ad associazioni di riutilizzare costumi, scenografie e oggetti in disuso delle opere della Rossini Opera Festival.
Nella quarta sezione viene attenzionata e ripensata la natura operosa della cultura e fatta una nuova riflessione sulla politica del rumore.
Nella quinta sezione si mira a realizzare un nuovo patto con l’ambiente attraverso il racconto della storia millenaria dei 33 alberi monumentali della provincia.