TODAYS Festival 2019

Torna il TODAYS Festival, che animerà la città di Torino dal 23 al 25 Agosto 2019

Venerdi 23 agosto

Inaugura TODAYS a sPAZIO211 il chamber-folk-pop dei BEIRUT di Zach Condon, enfant prodige della musica folk divenuto globetrotter dell’universo indie d’oltreoceano e nome di punta della musica internazionale: la loro non è solo semplice musica, ma cibo per l’anima, e se la musica, quella vera, è fatta di emozioni, allora il mix speziato di profumi balcanico-mediterranei dei Beirut sono musica vera capace di incantare tutto il pubblico.

Non viene invece da un altro continente, ma addirittura dallo spazio profondo quel genio visionario di Jason “J. Spaceman” Pierce, uno dei cantori più stralunati e fantasiosi che dagli anni ’90 pilota quella macchina dei sogni che sono gli SPIRITUALIZED, uno dei gruppi più influenti e protagonisti di alcuni dei dischi fra i migliori degli ultimi decenni, capaci di catapultare il pubblico nel loro dolce, dondolante mondo di oblio e melodie soavi. Chiudere poi gli occhi per un istante, riaprirli e domandarsi perchè non è tutto ancora sparito: è questa la domanda che ci pongono i DEERHUNTER, band fra le meno scontate e più celebrate della scena alternativa americana dell’irrequieto trentaseienne capobanda Bradford Cox. Melodie pop, chitarre shoegaze e rimandi alla musica ambient per perdere la propria forma, sparire, per essere solo musica, come un sogno, permeato di nostalgia. La cerimonia d’apertura è affidata all’unica data italiana di uno dei massimi talenti d’autore del rock moderno, un faro di riferimento per tutto l’ambiente musicale dagli anni ’90, BOB MOULD, l’ex-Hüsker Dü (una di quelle band che ti salvano la vita) è un modello di resistenza e di coerenza autosufficiente, sopravvissuto all’hardcore, alle dipendenze, all’underground, al mainstream, alla soglia dei suoi sessant’anni lo zio Bob ci insegna come rimanere vivi in mezzo al (proprio) caos.

Misticismo, tradizione, natura e elettronica dalle sonorità latinoamericane d’avanguardia dominano la scenografia teutonica della ex fabbrica INCET allo scoccare della mezzanotte per un opening party che non ci farà rimanere fermi neppure un secondo. Una tempesta tropicale digitalizzata sparata attraverso contorsioni di oscura cumbia elettronica e mega bassi è quella dei CHANCHA VIA CIRCUITO, uno degli artisti di punta che ha superato i confini del territorio sudamericano fino a diventare tra i più richiesti dai principali festival del pianeta. Maschere fluo, tropical bass, sound futuristico e visual stupefacenti dai peruviani DENGUE DENGUE DENGUEsons de los diablosconsacrati come i più sensuali e accattivanti esponenti della global club music. L’eclettico Jan Schulte, anche conosciuto come Bufiman e WOLF MÜLLER, dj, produttore, ballerino, appassionato di ritmi e suonatore di scacciapensieri tedesco di Dusseldorf ci conduce verso potenti, percussivi e trascinanti suoni, dalla musica africana al Krautrock, dall’emozionale voodoo-techno a dimenticati classici lati B. Le ultime note sono affidate ai vinili di INTERSTELLAR FUNK, new wave, electro, techno, jack-track, elettronica e tutto il groove capace di trasformare la pista in una realtà sconosciuta e bizzarra!!
Provateci a resistere a un evento come questo, a non lasciarvi coinvolgere dall’euforia, dal gioioso utilizzo dei poliritmi e dalle raggianti sezioni ballabili, che sprizzano una vitalità allo stesso tempo primigenia e contemporanea!

Sabato 24 agosto

Il palco di sPAZIO211 accoglie l’unica apparizione italiana del ventottenne irlandese HOZIER, colui che ha incantato il mondo intero con la sua voce e il suo indie gospel, tra venature soul, blues, folk e sprazzi di rock.
Ha ancora senso la distinzione tra indie e mainstream? Per molti versi no, e Hozier ne è l’ennesima dimostrazione, con la sua “Take me to Church” ha conquistato tutti, guadagnandosi i primi posti nelle classifiche mondiali, nomination, grammy, miliardi di streaming e di copie vendute. A cinque anni dal suo esordio Andrew Hozier-Byrne presenta il nuovo acclamato album “Wasteland, Baby!”, e si tratterà pure di una wasteland, una terra desolata, ma grazie ad Hozier a noi viene voglia di tornarci di tanto in tanto per assaporare la bellezza della sua voce e la sensualità di ogni movimento armonico che l’accompagna.

Senza eguali nella storia del rock, i LOW potrebbero rifare se stessi all’infinito e non ci stancherebbero mai. Atmosfere malinconiche, unite a melodie soavi e a momenti di stasi trascendente, è la ricetta del trio del Minnesota che ha elevato lo slowcore a meditazione spirituale, divenendo tra le band più influenti a cavallo tra vecchio e nuovo secolo, per aver ridefinito le coordinate spazio-temporali di un certo fare rock.

Non vi diciamo ancora nulla di ONE TRUE PAIRING, né chi si cela dietro questo pseudonimo, ma sara una bella chicca in questa giornata che racconta soprattutto l’amore, tanto amore. E un puro colpo d’amore è anche la straordinaria voce profonda, carnale e sensuale del francese ADAM NAAS, la prova indubbia di come l’esperienza singola si possa tradurre in un’emozione universale. Dopo non si torna indietro!

Alle 00:00 tra le mura della INCET la magia rarefatta dei CINEMATIC ORCHESTRA infrange qualsiasi classificazione di genere, con il loro stile sonoro prezioso tra i più rispettati e influenti degli ultimi 20 anni oltre ogni moda e facile clamore. “Il jazz è una filosofia contro ogni mainstream” dichiara la band guidata da Jason Swinscoe e Dominic Smith, una creatura sonora di estatica bellezza capace di catturare in pieno emozioni al limite dell’evanescenza, quell’evanescenza che è croce e delizia di un progetto che più che al corpo mira all’anima.

Nel momento in cui i producers e pionieri dell’arte del campionamento JJ Jeczalik e Gary Langanhanno fondato gli ART OF NOISE nel 1983, sono state tracciate le nuove rotte nella storia della musica elettronica che, incrociandosi con quelle della musica pop, hanno cambiato per sempre anche le sorti di quest’ultima. In esclusiva italiana i precursori negli anni 80 del pop sperimentale e inventori del “sampling”, attività nascente che di li a poco sarebbe stata adoperata nello sviluppo della musica elettronica per tutti i successivi decenni. Un progetto artistico capace di omaggiare sia l’influenza di Debussy, che aveva rivoluzionato la musica popolare all’inizio del ventesimo secolo, sia gli esperimenti sonori del futurista italiano Luigi Russolo. Gli Art of Noise furono tra i primi a intravedere le numerose potenzialità derivanti dall’avvento dei campionatori, rendendoli veri e propri strumenti per scrivere musica composta solo da registrazioni sonore e gettando le basi della moderna composizione pop. La loro ampia collezione di successi include celebri hits come “Beat Box”, “Moments in Love” usata nella colonna sonora di decine di film, pubblicità, remixata e campionata dai più importanti artisti mondiali, “Close (to the Edit)”,“Kiss”, cover di Prince con la voce di Tom Jones, “Peter Gunn”, vincitrice di un Emmy, “Paranoimia” con la voce di Max Headroom, protagonista dell’omonima serie fantascientifica degli anni ottanta, “Spies Like Us” con Paul McCartney, e “Instruments of Darkness“ insieme ai Prodigy.

Caposaldi della musica dance e pop, sono diventati la terza band più campionata della storia dopo i Kraftwerk e James Brown, ed è possibile ritrovare i loro sample quasi ovunque, da Janet Jackson a 2Pac, da Fatboy Slim a Missy Elliot.
Nello specifico, JJ Jeczalik, il cui nome è strettamente connesso con il rivoluzionario campionatore Fairlight, è anche il producer dietro brani di successo tra cui “Opportunity” dei Pet Shop Boys e “Sat in your Lap” di Kate Bush; mentre la firma di Gary Langan compare in opere monumentali come “Bohemian Rapsody” dei Queen e classici degli anni ottanta degli Spandau Ballet e i Public Image LTD.

Fino alla nascita del nuovo progetto live a/v diventato noto con il nome di “THE ART OF WHAT?!”, in cui fondono i classici degli Art of Noise con celebri brani di artisti come Yes, Scritti Politti, Frankie Goes To Hollywood, Billy Idol, ABC, Buggles, Malcolm McLaren, Godley & Creme e molti altri, in un set che, oltre a celebrare la loro bravura da abili mescolatori di suoni campionati, si compone di un’altrettanto fondamentale parte visiva in cui ad essere mixati sono spezzoni di filmati e video musicali avanguardisti degli anni settanta e ottanta. Ad accompagnarli sul palco a TODAYS anche un terzo membro: il producer, sound engineer e vincitore di un Emmy Donal Hodgson in un concerto unico che ci porta all’origine di tutta la musica da ballo.

Domenica 25 agosto

In pieno pomeriggio all’ombra della ex-cattedrale industriale nel parco urbano PECCEI, il duo di Nottingham SLEAFORD MODS, voce ruvida e feroce della working class che emerge dalla periferia londinese meno “fashionista” e più proletaria, racconta la nostra società e la vita quotidiana con uno sguardo feroce, senza filtri, e con un’ironia cosi tagliente da sconfinare in rabbioso, disperato sarcasmo. Uno degli act piu crudi, coinvolgenti e diretti che si possano incontrare oggi lì dove la parola, la nuda onestà e la narrazione sono ancora un fattore decisivo: roba per buongustai che non hanno la minima tentazione di ammorbidirsi.

A partire dalle ore 18 il palco di sPAZIO211 diverrà un po’ più inglese mettendo in scena l’unico show italiano del dandy moderno JARVIS COCKER, istrionico e talentuoso leader degli indimenticabili Pulp, semplicemente una delle band britanniche più importanti ed influenti degli anni ’90. Gia headliner nei più importanti e selezionati festival del pianeta e artista tra i più attesi di questa edizione, la sua esibizione a TODAYS sarà l’unica e rara occasione italiana per ascoltare dal vivo il cinquantaseienne dal cuore punk in confezione britpop con il nuovo esclusivo progetto “Jarv Is…“. Ed è gia storia!

Sappiamo che non rivedremo mai più dal vivo gli Smiths, ma noi il 25 agosto festeggiamo il loro co-fondatore JOHNNY MARR, uno dei ‘guitar hero’ più celebri e atipici della storia della musica, uno che ha costruito la sua leggenda senza aver quasi bisogno di un assolo, ma grazie ad uno stile unico: se prima di lui i ragazzi inglesi volevano essere Eric Clapton, dopo di lui volevano essere Johnny Marr.
Oltre agli Smiths, ha suonato e registrato con Pet Shop Boys, John Frusciante, Talking Heads e Beck, The The, Modest Mouse e The Cribs, e sono innumerevoli i musicisti che hanno citato Marr come loro ispirazione, dai Radiohead agli Oasis! Ormai diventati a pieno titolo tra le band di punta della scena indipendente belga, e con un carnet di apparizioni (anche in classifica) che ne ha cementato lo status anche in giro per il Vecchio Continente, i BALTHAZAR sono più di un grande vanto nazionale, una realtà che ha saputo vincere la sfida all’internazionalità e tracciare il proprio percorso senza nulla da invidiare praticamente a nessuno, giocando da autentici fuoriclasse in un campionato nel quale trovare loro pari è un’impresa ardua.

A soli 20 anni, hanno già fatto innamorare i Daft Punk, suonano nei più importanti festival del pianeta e conquistano l’intera critica: sono i PARCELS e il loro sound è una bomba che se le radio giuste se ne accorgono possono fare stragi.

Le ultime note eteree di TODAYS 2019 quest’anno prendono vita dal bianco e nero di un pianoforte alla fabbrica INCET. Da giovane promessa a star internazionale, il compositore e musicista berlinese NILS FRAHM abbatte barriere musicali, dritto verso una vera pace dei sensi: la sua performance dal vivo mostra una combinazione unica di motivi usando il pianoforte verticale, orizzontale, rhodes e sintetizzatori, e durante la sua unica esibizione italiana, il tempo, lo spazio e tutti i paradigmi terreni non sono più prerogativa dell’uomo sul palco né, tanto meno, degli occhi del pubblico che lo guardano, delle orecchie che lo ascoltano, degli animi che lo percepiranno, increduli. Raramente ci capitera di assistere a un concerto in cui arte e artista si compenetrano cosi perfettamente, dando la luce ad un indissolubile connubio, l’uno linfa vitale per l’altro, facendo di quelle melodie un umile ma preziosissimo dono che porteremo con noi nei mesi a venire. E’ l’elettronica dal cuore umano, profondamente umano.

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