Trovata fosfina nell’atmosfera di Venere

Un team di studiosi guidato da Jane S. Greaves, della School of Physics and Astronomy all’Università di Cardiff, ha reso pubblica la ricerca condotta che porta all’individuazione nell’atmosfera di Venere la fosfina.

La scoperta descritta in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Astronomy ha suscitato nel mondo scientifico tutta una serie di interrogativi, alcuni di incredulità a causa dell’inospitalità del suolo di Venere altri di pura suspense per l’incertezza ma anche per l’ansietà che si lega alla scoperta, sulla possibilità di trovare forme di vita extraterrestre in pianeti diversi dalla terra.

Il pianeta Venere, per dimensioni di massa, è quello più simile alla Terra. La sua temperatura superficiale è superiore ai 400 °C e la pressione circa 100 volte maggiore di quella terrestre ma, a differenza della Terra, ha un’atmosfera formata per la maggior parte di biossido di carbonio (anidride carbonica) con nuvole formate da goccioline di acido solforico che rendono la superficie del pianeta inospitale e poco vivibile.

L’assenza di un campo magnetico globale su Venere fa sì che le particelle cariche, il cosiddetto vento solare, causa lo spazzamento degli strati più alti dell’atmosfera venusiana e quindi la perdita di gas ionizzato. Tutto ciò non succede sulla Terra che possiede uno scudo magnetico che ne garantisce le condizioni per ospitare la vita.

Queste constatazioni scientifiche sommate alle scoperte di Venus Express, prima sonda dell’ESA per lo studio di Venere, alimentano gli interrogativi sulla possibilità di esistenza o meno di forme di vita sulla sua superficie.

Interrogativi tutti che formeranno oggetto di osservazione e studio nei prossimi anni e che sicuramente porteranno ad una maggiore comprensione dei fenomeni e dei meccanismi che regolano la vita del pianeta Venere.

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